lunedì 4 giugno 2012

Notturno Alieno alla Italcon 38.

Quando Gian Filippo Pizzo mi ha chiesto di moderare, in occasione della Italcon 38, la sessione relativa alla raccolta "Notturno Alieno" pubblicata lo scorso anno da Bietti, la mia prima preoccupazione è stata 'come farò a leggere quasi cinquecento pagine di racconti in pochi giorni?'. Ma dopo aver messo mano al volume, la mia ansia si è rivelata del tutto infondata: Notturno Alieno scorre infatti piuttosto in fretta, e con poche fisiologiche eccezioni i suoi racconti si fanno desiderare, uno dopo l'altro. 
Qualche numero per iniziare: 22 racconti, 24 autori (21 uomini e 3 donne), fra i quali il primato geografico va alla Liguria, della quale sono rappresentate tutte le province, da Ponente a Levante, seguita da Lombardia ed Emilia-Romagna.
Come lo stesso Pizzo e Stefano Di Marino ci ricordano nelle prefazioni, Notturno si propone di costituire una raccolta dal timbro ibrido fra fantascienza e noir, e la difficoltà con cui si riesce ad ascrivere ogni racconto a uno solo dei due generi sembra suggerire che l'operazione sia del tutto riuscita. 


Non entreremo certo nel merito dei singoli racconti, ma ci limiteremo semmai a tracciare linee generali, costellate da osservazioni sparse. Innanzitutto, Notturno è governata da due caratteristiche: la buona, quando non ottima, qualità media dei racconti, e la presenza di una dominante narrativa che, nell'ampia e fisiologica varietà di idee e ambientazioni, unifica il volume e gli restituisce un'identità precisa, quella che ruota attorno all'inquietudine dell'individuo posto di fronte ad avversità di varia natura, entità e sorte. 
Diversi racconti usano la religione (cattolica, ma non solo) per delineare un mondo distopico, come accade nel nerissimo Scangel di C. Astori, o nell'assai divertente Nostra Signora del Cretaceo di A. C. Cappi, o ancora in due racconti piuttosto angoscianti quali Cuore di Gomma di S. Roffo ed Eskatos di S. Ballerini. Curioso ritrovarsi a parlare di tutto ciò a pochi giorni dall'arresto del maggiordomo del Papa ad opera della Gendarmeria (chi ne conosceva l'esistenza prima d'ora alzi la mano) Vaticana, non trovate? Ma non è il solo sorprendente riferimento all'oggi: Robin Hood di Cavallotti e Rovinetti è ad esempio un gustoso racconto che narra la vicenda di un abile hacker che riesce a trafugare patrimoni illecitamente accumulati frammentandoli in una miriade di piccole somme a beneficio di pensionati e disoccupati, con anticipazioni dell'attuale situazione politica italiana dal sapore quasi profetico, mentre il cupo Negras Tormentas di D. Gallo ci propone un mondo dilaniato da guerre civili nel quale la direzione dei flussi migratori sembra essersi invertita, visto e vissuto da un fascinoso protagonista in fuga dalla sua stessa vita; ed è ancora sullo sfondo di una guerra globale senza una precisa geografia che si muove in una Genova apocalittica il protagonista dello sregolato (in tutti i sensi) ma godibilissimo Ys, Armorica, Camelot e Lyonesse di C. Asciuti. Non mancano dichiaratissimi omaggi, quali La formula del figlio, che F. Grasso ambienta sul pianeta Arrakis, nell'universo di Dune, il molto divertente (ed altrettanto inquietante) La scomparsa di Manarola di P. Prosperi, ispirato (e meritoriamente dedicato) a Dino Buzzati, o ancora il fortemente dickiano Nella città morente di D. Mastropasqua. A tutto ciò si affiancano bei racconti dal sapore più squisitamente fantascientifico quali Nei suoi panni di M. Debenedetti, Frammenti di una città di plastica di D. Tonani, Morte di un astronauta, firmato dal curatore Pizzo, La musa degli ultimi giorni di W. Catalano e infine Dormono soltanto, di Fazzari. Una nota dal sapore thriller-poliziesco si affaccia poi nell'originale Il Profumo del peccato, di G. Burgio e ne L'uomo politico che morì due volte, di C. Bordoni.
Da lettore di genere (maschile), infine, impossibile non notare l'intensa sofferenza che si cela dietro a protagonisti come quelli dei racconti di Asciuti, Gallo e Catalano che, sebbene in circostanze e modalità assai differenti, si ritrovano a vivere un'esistenza (tragicamente) segnata dall'incontro con la "femme fatale" di turno.
Notturno Alieno, oltre che un bel libro di fantascienza/noir, è una doverosa e riuscita prova di forza della narrativa italiana.

1 commento:

Fabrizio Scatena ha detto...

l'ibridazione sf + noir è sempre una grande accoppiata. Ero rimasto incuriosito quando vidi la copertina in libreria, ora penso che lo acquisterò.